Cambio ora solare 2025: lancette indietro il 26 ottobre, guadagno di un'ora ma meno luce al tramonto

Cambio ora solare 2025: lancette indietro il 26 ottobre, guadagno di un'ora ma meno luce al tramonto

Nella notte tra sabato 25 ottobre 2025 e domenica 26 ottobre 2025, alle 3:00, le lancette degli orologi in Italia torneranno indietro di un'ora: le 3:00 diventeranno 2:00. È il tradizionale passaggio all'ora solare, che regala un’ora in più di sonno ma ruba luce al tardo pomeriggio. Per molti, è un sollievo — ma per altri, un colpo al ritmo biologico. E mentre le famiglie si preparano a spegnere le luci più presto, il dibattito sull’opportunità di abolire questo cambio si fa sempre più urgente.

Perché cambiamo l’ora? La storia di un’abitudine che non convince più

Il cambio dell’ora non è una novità italiana. L’ora legale è stata introdotta in Italia nel 1966, ma all’inizio durava solo quattro mesi, da maggio a settembre. Fu solo con l’armonizzazione europea del 2001 che si stabilì il calendario attuale: ultima domenica di marzo per l’ora legale, ultima di ottobre per quella solare. L’obiettivo? Sfruttare meglio la luce naturale per ridurre il consumo di energia elettrica. E per anni, ha funzionato — almeno in teoria.

Oggi, però, le cose stanno cambiando. I consumi domestici sono diversi: ci sono più dispositivi elettronici, LED, sistemi di climatizzazione. E la luce naturale non è più l’unica variabile. Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ha rivelato che nei sette mesi di ora legale 2025, l’Italia ha risparmiato 310 milioni di kWh, l’equivalente del fabbisogno annuo di 120.000 famiglie. Un risparmio di oltre 90 milioni di euro e una riduzione di 145.000 tonnellate di CO₂, pari a piantare 4 milioni di alberi. Numeri che sembrano convincere... ma non tutti.

Chi chiede l’ora legale permanente — e perché

La Società italiana di medicina ambientale (Sima) e Codacons non sono d’accordo. Hanno raccolto 352.000 firme per chiedere al Parlamento di adottare l’ora legale come standard permanente. La loro argomentazione è semplice: più luce la sera significa più sicurezza per i pedoni, meno incidenti stradali, più attività all’aperto, e un impatto positivo sulla salute mentale. "Mantenere l’ora legale significa meno depressioni stagionali, meno disturbi del sonno, più benessere collettivo", ha dichiarato Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo.

Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di medicina personalizzata, ha messo in guardia sui rischi del cambio: "Il passaggio all’ora solare è un mini jet-lag. Il corpo ci mette giorni ad adattarsi. Soprattutto nei bambini e negli anziani, si registrano picchi di ansia, irritabilità e disturbi del sonno". Un fenomeno chiamato "disturbo affettivo stagionale" — che, secondo studi dell’OMS, colpisce fino al 10% della popolazione in regioni settentrionali.

Le conseguenze pratiche: luce al mattino, buio al tramonto

Quest’anno, il cambio avviene il 26 ottobre — un giorno prima rispetto al 2024. Perché? Perché l’ultima domenica di ottobre cade proprio il 26, non il 27. Niente di strano, ma un dettaglio che confonde molti. Il risultato? Alle 18:00 di domenica 26 ottobre, sarà già buio come alle 19:00 di sabato 25. Per chi torna a casa dal lavoro, significa camminare nel buio. Per i bambini che giocano in cortile, significa meno tempo all’aperto. Per i negozi, un calo di clienti serali.

Le regioni a statuto speciale — Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia — seguono lo stesso calendario. Nessuna eccezione. Perché l’ora legale è un provvedimento europeo, e l’Italia, come tutti gli Stati membri, è vincolata. Anche se il Parlamento europeo ha già previsto, dal 2019, che ogni paese potesse scegliere autonomamente se abolire il cambio.

Cosa succederà dopo il 2026?

L’Italia non è sola nel dubbio. La Germania, la Francia, la Spagna: tutti hanno avviato consultazioni. E in Italia, la petizione presentata al Parlamento ha un termine chiaro: entro il 30 giugno 2026, il governo dovrà presentare una proposta normativa. Se si deciderà per l’ora legale permanente, il prossimo cambio sarà l’ultimo. Se si sceglierà di mantenere il sistema attuale, il 29 marzo 2026 torneremo alle 3:00 con un altro colpo al sonno.

La verità? Il cambio dell’ora è un’eredità del XX secolo. Nato per risparmiare energia con le lampadine a incandescenza, oggi serve a poco. Ma abolirlo richiede coraggio. Perché non si tratta solo di orologi. Si tratta di abitudini, ritmi, cultura. E cambiare le abitudini è sempre più difficile che spostare le lancette.

Frequently Asked Questions

Perché l’ora solare fa perdere luce serale ma ne guadagna al mattino?

Spostando le lancette indietro di un’ora, l’orologio segna un’ora meno rispetto al sole. Quindi, se alle 18:00 prima del cambio era ancora chiaro, dopo il cambio alle 18:00 sarà già buio — perché il sole si è messo a mezzogiorno secondo l’orologio. Allo stesso modo, alle 7:00 del mattino, invece di essere ancora buio, sarà già chiaro. È un traslato temporale, non un cambiamento della luce naturale.

Quanto risparmia davvero l’Italia con l’ora legale?

Secondo Terna, nel 2025 l’ora legale ha generato un risparmio di 310 milioni di kWh, pari a 90 milioni di euro e a 145.000 tonnellate di CO₂ in meno. È un beneficio reale, ma ridotto rispetto al passato: negli anni ’90, il risparmio era di oltre 600 milioni di kWh. Oggi, con l’uso diffuso di LED e apparecchi a basso consumo, l’effetto si è attenuato.

Perché l’ora legale permanente non è ancora stata adottata?

Perché l’Unione Europea ha lasciato la scelta agli Stati membri, ma non ha ancora stabilito un calendario comune. Se l’Italia scegliesse l’ora legale permanente, ma la Germania quella solare, ci sarebbero problemi di coordinamento nei trasporti, negli scambi commerciali e nelle comunicazioni. Serve un accordo europeo — e finora non c’è.

Cosa succede ai dispositivi elettronici durante il cambio?

La maggior parte degli smartphone, tablet e orologi digitali si aggiorna automaticamente grazie al segnale GPS o alla rete mobile. Ma orologi da parete, microonde, termosifoni programmati e alcuni sistemi di sicurezza potrebbero richiedere un intervento manuale. È sempre bene controllare, soprattutto in case con anziani o bambini.

Quando sarà il prossimo cambio all’ora legale?

Il prossimo passaggio avverrà nella notte tra sabato 28 marzo 2026 e domenica 29 marzo 2026, quando le lancette si sposteranno avanti da 2:00 a 3:00. Se il Parlamento non approverà l’ora legale permanente entro il 30 giugno 2026, questo sarà l’ultimo cambio previsto dal calendario europeo.

I medici consigliano di evitare il cambio dell’ora?

Sì. La Società italiana di medicina ambientale e l’Associazione italiana di medicina del sonno hanno più volte chiesto l’abolizione del cambio, citando studi che collegano il passaggio a un aumento del 24% dei casi di infarto nei tre giorni successivi. Anche il ritmo circadiano dei bambini e degli anziani è più fragile. Per molti, l’ora legale permanente è una questione di salute pubblica, non solo di energia.

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