Fiorentina-Juventus 1-1: Mandragora annulla Kostic, i bianconeri restano in affanno
Un gol da stadio, un’esplosione di emozione, e poi il silenzio. A Stadio Artemio Franchi, sabato 22 novembre 2025 alle 20:21, il calcio ha fatto quello che sa fare meglio: togliere il fiato. Fiorentina e Juventus si sono salutati 1-1 dopo 94 minuti di tensione, colpa di due colpi da capogiro: uno di Filip Kostic, l’altro di Rolando Mandragora. Eppure, più che il risultato, ha colpito il clima. Una partita dove il VAR ha ribaltato un rigore, dove il tecnico di casa ha cambiato la partita con un sottile gesto tattico, e dove la Juventus, nonostante i 20 punti, sembra ancora in cerca di sé stessa.
Il gol di Kostic e il VAR che ha cambiato il corso
Alle 45+5 del primo tempo, Filip Kostic ha messo in mostra perché, nonostante i 34 anni, è ancora uno dei migliori esterni sinistri d’Europa. Ricevuto in contropiede, ha guardato la porta, ha alzato la testa, e ha colpito con il sinistro come se stesse tirando a un bersaglio da 5 metri. Palla che si è infilata nell’angolino basso, oltre le mani di David de Gea. Il pubblico di Firenze ha sospirato. Ma il calcio, a volte, è crudele. Pochi minuti prima, il direttore di gara Daniele Doveri aveva indicato il punto di rigore: Dusan Vlahovic aveva schivato Pablo Mari con un colpo di tacco, e il difensore lo aveva trattenuto. Tutto sembrava fatto. Poi, il VAR. E la rivoluzione. L’arbitro ha guardato lo schermo, ha esitato, e ha annullato. Perché la trattenuta non era di Mari, ma di Vlahovic. Un errore di valutazione che ha fatto rabbrividire i bianconeri. Un rigore che non c’è stato, e che forse avrebbe cambiato tutto.
Mandragora, il cuore di Firenze
Ma a Firenze, non si arrende. Nella ripresa, al 50’, Rolando Mandragora ha fatto qualcosa di raro: ha trasformato un momento di caos in poesia. Moise Kean ha toccato la palla, l’ha lasciata scivolare, e Mandragora, da 25 metri, ha colpito con il destro come se fosse un tiro da calcio d’angolo. La palla ha disegnato un arco perfetto, ha sfiorato la traversa e si è infilata nella rete. Il Stadio Artemio Franchi è esploso. Un gol che non si dimentica. Un gol che ha fatto tornare la fiducia in una squadra che, fino a quel momento, sembrava destinata a restare in fondo alla classifica. Eppure, non è stato solo un colpo di genio. È stato il simbolo di una Fiorentina che, dopo tre sconfitte consecutive contro la Juve, ha rotto il tabù. Da due anni a questa parte, non ne vinceva tre di fila. Ora, con un pareggio e una vittoria nelle ultime due, ha scritto una nuova pagina.
La Juve che non trova ritmo
La Juventus ha vinto la partita, ma non ha mai dominato. Ha avuto il 58% di possesso, 17 tiri, ma solo 4 in porta. Dusan Vlahovic ha mancato l’occasione più chiara al 35’, colpendo l’esterno della rete da due metri. Weston McKennie ha provato un colpo di testa al 80’, ma David de Gea ha fatto un salvataggio da manuale, volando sotto la traversa. Eppure, non c’era fluidità. Non c’era convinzione. I bianconeri sembrano ancora in transizione: il centrocampo non controlla, l’attacco non incide. La sostituzione di Conceicao e Jonathan David all’80’ non ha cambiato nulla. La Juve ha fatto 6 minuti di recupero nel primo tempo, ma non ha mai fatto valere il suo vantaggio numerico. È un team che vince, ma non convince. E in una Serie A dove Napoli e Milan sono ancora da giocare, ogni punto perso pesa.
La Fiorentina che resiste
Il tecnico Raffaele Vanoli ha fatto la mossa giusta: ha sostituito Dodò con Simone Fortini al 46’. Non un cambio offensivo, ma un cambio di ritmo. Fortini ha dato velocità, ha spostato gli equilibri. E quando Kean ha quasi segnato subito dopo il pareggio, con un tiro angolato che ha costretto Gianluigi Di Gregorio a un intervento da sogno, si è capito: la Fiorentina ha ritrovato l’anima. Non è più la squadra che perde 4-0 in casa contro la Juve. È una squadra che crede. E questo, per una squadra a 6 punti, è tutto. Per la prima volta dal 2006-2008, sotto Prandelli, la Fiorentina non perde tre partite consecutive contro la Juventus. È un segnale. Un piccolo segnale, ma significativo.
Cosa succede ora?
La Fiorentina, ancora ultima in classifica con 6 punti (pareggiata con l’Hellas Verona), dovrà viaggiare a Bergamo per affrontare l’Atalanta BC. Una sfida difficile, ma non impossibile. La Juve, invece, torna a Torino per ricevere il Cagliari Calcio. Un match che sembra scontato, ma che potrebbe essere un tranello. La squadra di Allegri ha bisogno di vincere, ma soprattutto di trovare un gioco. Perché 20 punti non sono un obiettivo, sono un punto di partenza. E se non si migliora, la Champions League potrebbe diventare un miraggio.
La statistica che fa paura
Secondo i dati di Opta citati da Gazzetta.it, la Fiorentina ha vinto 2 delle ultime 4 partite casalinghe contro la Juventus. In 19 precedenti casalinghi, ne aveva vinte solo 2 in 19 anni. È un cambiamento radicale. E poi c’è il dato sui cartellini: 24 gialli in totale, 12 giocatori espulsi da cartellino. Un’aggressività che ha caratterizzato la partita. Un calcio duro, ma pulito. Nessun rosso. Solo passione. E un’energia che, a Firenze, non si era vista da anni.
Frequently Asked Questions
Perché il VAR ha annullato il rigore a Juventus?
Il VAR ha annullato il rigore perché, pur essendo Pablo Mari stato trattenuto da Dusan Vlahovic, l’arbitro ha riconosciuto che l’azione iniziale di holding era stata commessa da Vlahovic stesso, che aveva afferrato il braccio di Mari prima del colpo di tacco. Secondo le regole UEFA, l’infrazione più grave — e quindi quella che determina l’azione — è quella del giocatore che attacca, non di chi reagisce. La decisione, sebbene controversa, era tecnicamente corretta.
Come mai la Fiorentina ha migliorato così tanto contro la Juventus?
Dal 2020 al 2024, la Fiorentina aveva perso 3 partite consecutive contro la Juve senza segnare. Da allora, ha cambiato strategia: meno pressing alto, più controllo centrale, e un ruolo più centrale per Mandragora. Inoltre, la fiducia è cresciuta dopo la vittoria 3-2 a Torino lo scorso anno. Oggi, i viola non temono più la Juve: la vedono come una squadra da battere, non da subire.
Qual è il problema della Juventus in questa stagione?
La Juve ha un centrocampo troppo passivo. Fagioli e Locatelli non riescono a dominare il ritmo, e i terzini avanzano troppo, lasciando spazi in mezzo. Vlahovic è isolato, e i cambi in attacco (Conceicao, David) arrivano troppo tardi. La squadra vince grazie alla qualità individuale, non alla struttura. Senza un regista che controlli il gioco, rischia di perdere punti cruciali contro le squadre di metà classifica.
Perché il pareggio è importante per la Fiorentina?
Perché con 6 punti, la Fiorentina è in zona retrocessione, ma questo risultato le dà un punto di riferimento. Non è più la squadra che perde 4-0 in casa. Ha segnato 5 gol nelle ultime 2 partite contro la Juve, e ha mostrato carattere. Ora, se riesce a battere l’Atalanta, potrebbe allontanarsi dalla zona rossa. È il primo passo verso la salvezza.
Cosa ha detto Vanoli dopo la partita?
Raffaele Vanoli ha dichiarato: "Importante per morale. Kean? Partita da campione." Un commento semplice, ma carico di significato. Kean ha giocato 80 minuti con intensità, ha creato il gol di Mandragora e ha sfiorato il raddoppio. Vanoli ha voluto riconoscere non solo il risultato, ma la mentalità della squadra. E questo, per una squadra che lotta per la salvezza, è fondamentale.
Quanti giocatori hanno segnato per la Fiorentina questa stagione?
Su 24 giocatori utilizzati in questa stagione, 11 hanno segnato almeno un gol. Il 45,83% del roster. È un dato eccezionale, che dimostra come la Fiorentina abbia costruito un attacco collettivo. Non conta solo Kean o Mandragora: chiunque può decidere la partita. Un modello che poche squadre in Serie A possono vantare.